Un dio e i suoi doni.Ivy Compton – Burnett e la decadenza morale della società borghese


“Un dio e i suoi doni” è l’ultimo romanzo della scrittrice inglese Ivy Compton-Burnett, pubblicato in vita nel 1963. Si tratta di una complessa saga familiare che esplora la decadenza morale, ambientata in una grande dimora di campagna dell’era edoardiana. Il libro non presenta riferimenti a eventi esterni che permettano di identificare con precisione il periodo in cui si svolge la vicenda.

La storia si concentra su Hereward Egerton, erede di una vasta tenuta e noto scrittore. Con il progredire della trama, si rivela il palese sfruttamento da parte di ciascun membro della famiglia allargata, portando a una serie di conseguenze che si svelano nel corso del racconto.

Tuttavia, il suo controllo sulla famiglia è così forte che sono obbligati a perdonarlo di continuo e a modificare le loro vite in base alle nuove situazioni che lui stesso ha provocato.

Il protagonista, Sir Hereward, è un romanziere di successo che sfrutta la sua posizione e la sua ricchezza per manipolare e controllare le vite altrui. Egocentrico e privo di scrupoli, impone la sua volontà sulla famiglia e ignora le convenzioni morali condivise.

Mentre Hereward respinge la morale e la verità, alcuni personaggi, in particolare uno dei suoi figli, si impegnano per rivelare la verità e vivere autenticamente. Questa dinamica genera una tensione drammatica nel romanzo.

Compton-Burnett, con dialoghi raffinati e profondi, indaga le dinamiche di potere, le ipocrisie e le passioni celate all’interno della famiglia, mettendo in luce la decadenza morale della società.

L’autrice mostra come le relazioni possano essere manipolate, sfruttate e persino distrutte dal desiderio di potere e controllo.

Hereward prima chiede a Rosa, un’affittuaria della tenuta, di sposarlo. Quando lei rifiuta, sposa la sua vicina Ada. Lei è troppo umile e accetta quel poco che Hereward dà di sé. Nel suo matrimonio con Ada Merton mantiene una parvenza di rispettabilità, ma attraverso le sue relazioni intime con la sorella Emmeline e la futura moglie del figlio, Hetty, oltrepassa i limiti della moralità convenzionale con risultati sia comici che tragici.

Hereward sviluppa presto intimità con la sorella di sua moglie, Emmeline. Viene mandata via dal padre e dalla zia per salvare la vita della famiglia di Ada. Ada dà alla luce tre figli a Hereward. Quando uno dei suoi figli, Merton, porta a casa la sua fidanzata, Hereward incanta la ragazza con il suo fascino e le dà un bambino. Merton, non sapendo che è suo padre a causare tutto questo, sposa la ragazza e suo padre adotta il bambino.

Alla fine si scopre che per tutto il tempo Hereward ha mantenuto Rosa nella tenuta in un piccolo cottage senza far pagare alcun affitto. Nonostante i suoi torti nessuno biasima Hereward perché non è solo il capofamiglia della famiglia, egli manipola le vite degli altri imponendo la sua volontà come un “dio” con i suoi doni.

La tecnica del dialogo diretto

La tecnica narrativa di Ivy Compton-Burnett si basa principalmente sul dialogo, che è “insieme gesto, segno, cifra”. Attraverso le parole dei personaggi, l’autrice rivela le loro personalità, le loro motivazioni e le loro complesse relazioni.

Il libro è caratterizzato dallo stile unico dell’autrice, che rinuncia alla narrazione tradizionale per privilegiare il discorso diretto.

Le battute dei personaggi sono indicate solo quando strettamente necessario, lasciando al lettore il compito di dedurre chi stia parlando attraverso il contenuto del dialogo, e talvolta è necessario attendere la replica per comprendere appieno.

I dialoghi non cercano di replicare una conversazione naturale; servono piuttosto a svelare i pensieri dei personaggi e ciò che desiderano comunicare, piuttosto che a imitare il loro modo di esprimersi. Immaginate un’opera teatrale senza atti.

In definitiva, la sua arma è la parola, a volte simile a un pugnale, altre a una lama. L’autrice lancia una sfida al lettore, richiedendo anche un certo grado di pazienza. I suoi dialoghi si sviluppano attraverso epigrammi e affermazioni criptiche su ogni tema. Pare che tutti i personaggi abbiano voce, e queste affermazioni sembrano essere state accuratamente assemblate e inserite con un preciso obiettivo.

Il romanzo, pur affrontando temi complessi, riesce a evitare la crudezza e il sensazionalismo, dimostrando come si possano esplorare le profondità della natura umana e i mali della società con eleganza e raffinatezza.

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Un dio e i suoi doni, ed. Oscar Mondadori 1972

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