L’uomo che andava al cinema. La fuga dalla banalità quotidiana

Nel romanzo di Walker Percy un agente di borsa di New Orleans conduce una vita apparentemente superficiale e distaccata, trovando rifugio nei piccoli cinema d’essai. I film che guarda saranno una sorta di evasione dalla monotonia della sua quotidianità.

Nella New Orleans degli anni ’60, quando la brezza del Golfo smuove l’aria calda e densa, Binx Bolling lascia il suo appartamento con in mano la pagina dei cinema del giornale, la sua rubrica telefonica e una mappa della città. Binx traccia il percorso verso quel particolare cinema di quartiere dove trascorrerà la serata. Per Binx, lo sconcertato ma affascinante protagonista del primo romanzo di Walker Percy, questi cinema di quartiere rappresentano oasi di realtà in un mondo che gli appare irreale.

L’uomo che andava al cinema (The Moviegoer)  è un romanzo esistenzialista segnato all’inizio da alcuni versi di Kierkegaard “..il carattere specifico della disperazione è precisamente questo: l’inconsapevolezza di se, il suo essere inconsapevole come disperazione”.

Jack “Binx” Boiling vive a New Orleans e cerca di sfuggire a un mondo in cui “la quotidianità è il nemico” immergendosi nei film o con la sua serie di segretarie. Non è afflitto dalla disperazione, ma è profondamente consapevole del suo disagio.

Lo sconforto di Binx è più di una semplice pigrizia, ma meno di una vera malattia. È abbastanza normale da andare ogni giorno al suo ufficio di intermediazione e guadagnare 3.000 dollari al mese piazzando azioni. 

La sua passione principale è il cinema, ma nei soleggiati fine settimana spesso preferisce salire sulla sua MG rossa, accompagnato da una segretaria affascinante, e guidare lungo la costa del Golfo alla scoperta di una baia nascosta.

La temibile zia e la fragile cugina

Nel tentativo di conquistare la sua nuova segretaria, Binx si destreggia tra le vivaci celebrazioni del celebre carnevale del Mardi Gras e le richieste insistenti dei suoi familiari, in particolare della temibile zia, mentre cerca di mantenere la propria indipendenza.

La zia chiede a Binx di occuparsi della cugina Kate, una ragazza talentuosa ma nevrotica. Binx esce dal suo guscio per affrontare i gravi problemi di Kate, che è in crisi. Mentre Kate sprofonda sempre di più, solo Binx riesce a comunicare con lei, e quando tocca il fondo, solo lui può salvarla.

Pubblicato nel 1961, il romanzo vinse inaspettatamente il National Book Award, consacrando il successo del suo autore, Walker Percy (1916-1990). Percy, un medico che aveva abbandonato la pratica e autodidatta in filosofia, proseguì pubblicando altri romanzi, ma dimenticato nel nostro paese.

L’uomo che andava al cinema è un romanzo profondamente americano, ma si discosta dalla tradizione letteraria dei grandi autori come Hawthorne, Twain, James, Fitzgerald e Hemingway. Le sue influenze provengono dagli esistenzialisti europei Kierkegaard, Sartre e Camus, e in parte anche dall’Oblomov di Goncarov.

Le piccole sale di periferia

Il senso di disinteresse si esprime attraverso la ricerca di piaceri personali, come visitare piccole sale cinematografiche fuori mano e poco frequentate, dove si può conversare con gestori e cassiere, un mondo ormai scomparso.

Il protagonista ricorda come, mentre osservava Montgomery Clift picchiare John Wayne in una scena di Fiume rosso del 1948, si chiese dove si trovasse il luogo in cui stava guardando il film. Contrassegnò la sua poltrona con l’unghia, riflettendo e speculando: “Dove sarà mai questo pezzo di legno tra vent’anni, o tra 543 anni?”

Binx continua a ricordare come, durante una visita nel Midwest dieci anni fa, fece una sosta di tre ore a Cincinnati. Questo gli diede l’opportunità di vedere Joseph Cotten in un cinema di periferia chiamato Altamont. Ma prima di ciò, fece conoscenza con la cassiera, una certa Clara James, che aveva sette nipoti a Cincinnati. “Continuiamo ancora a scambiarci gli auguri di Natale. La signora James è l’unica persona che conosco in tutto lo stato dell’Ohio”.

In sintesi, il romanzo rappresenta un’opera intensa e riflessiva che indaga la ricerca di un senso della vita in un contesto sempre più frammentato.

Una lettura consigliata a chi è appassionato di temi esistenziali e della letteratura del Sud degli Stati Uniti.

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L’uomo che andava al cinema, Mondadori 1989

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