La città e le montagne. Eça de Queiroz tra vita di campagna e urbana


La vita in campagna salutare oppure la frenesia della città ? Si chiede il personaggio del romanzo La città e le montagne dello scrittore Eça de Queiróz, massimo esponente del realismo portoghese dell’Ottocento.

la città e le montagne

Pubblicato nel 1901 – l’anno dopo la morte del suo autore Eça de Queiróz – il romanzo ” La città e le montagne” è una critica alla vita urbana, alla tecnologia e alla rivoluzione industriale.


In quest’opera, la città e il progresso tecnologico, vengono contrapposti alla semplicità della vita in campagna, tema principale del romanzo che ha come ambientazione temporale la fine Ottocento.

Il romanzo è narrato da José Fernandes, un amico del nostro protagonista Giacinto.

La narrazione inizia con la presentazione di Giacinto e della sua famiglia.

Di origine portoghese, Giacinto vive a Parigi. Suo nonno aveva lasciato il Portogallo per vivere in Francia.

Giacinto era un bambino felice e tutto gli andava bene. Per questo motivo il suo amico José Fernandes lo aveva soprannominato “Il principe di Gran Bretagna”.

La vita a Parigi

Il giovane e ricco Giacinto si annoia come possidente campagnolo e decide di trasferirsi sulle rive della Senna. Prende in affitto un bel villino sugli Champs Elysées, lo arreda signorilmente, con tutte le comodità cominciando a condurre una vita brillante nella capitale, frequentando i ritrovi più noti e allacciando relazioni col mondo aristocratico e con la colonia straniera.

José Fernandes era stato espulso dall’Università in Portogallo ed era andato a vivere in Francia. Qualche tempo dopo ricevette una lettera da uno zio che gli chiedeva di tornare in Portogallo per prendersi cura delle terre di famiglia, poiché suo zio non era più in grado di farlo.

Sette anni dopo Fernandes torna a Parigi, dove trova il suo amico circondato da innovazioni tecnologiche: telegrafo, fonografo, ascensore, riscaldamento interno e altro.

In maniera abbastanza ironica in tutto il romanzo si narrano episodi dove le moderne tecnologie che possiede Giacinto falliscono nella casa in cui vive, al numero 202 di Avenue Champs Elysées: tra mancanza di elettricità, problemi con l’ascensore e guasti all’impianto idraulico.

Giacinto, cresciuto felice e circondato da innovazioni e comodità inizia a essere amareggiato della sua vita.

Il suo amico gli consiglia di andare a vivere in campagna per prendersi una pausa dall’aria malsana di città, egli però rifiuterà immediatamente.

Il ritorno alla vita di campagna

Ma un giorno, Giacinto riceve la notizia che la chiesetta dove si trovavano i resti dei suoi antenati è crollata a seguito di una frana.

Darà ordine affinché vengano spesi i soldi necessari per la sua ricostruzione. Quando gli viene comunicato che i lavori sono terminati, decide di recarsi in Portogallo.


La sua partenza era stata preparata tre mesi prima. Giacinto aveva inviato tutti i mobili da Parigi al Portogallo perché voleva ritrovare la stessa atmosfera della villa in cui viveva in Francia.


Quando arriva a Tormes (Portogallo), i mobili non sono arrivati e dovrà trascorrere giornate intere dormendo su un pagliericcio e mangiando modestamente.

Nonostante il disagio ciò che lo circonda gli piace e questo lo spinge a restare in campagna.
Alla fine, Giacinto incontra una ragazza di nome Joaninha, che in seguito sposerà.

Nel frattempo arrivano i mobili inviati da Parigi. Ad eccezione di alcune cose (come il telefono, ad esempio), la maggior parte viene conservata in soffitta.

“…le comodità più complesse contenute in quella timorosa massa di cassoni, furono relegate, con mia sorpresa, nei sotterranei immensi, condannate alla polvere dell’inutilità.”


Giacinto rimarrà là dove la vita si svolge semplicemente, con un ritmo naturale che offre riposo all’animo e alla salute al corpo, valorizzando la natura e abbandonando la tecnologia.

In questo libro, Queiroz fa un confronto tra la vita modesta e frenetica di Parigi e la vita tranquilla e pacifica nella cittadina di campagna di Tormes.

Un romanzo denso, bellissimo, in cui lo scrittore ironizza ferocemente sui mali della civiltà, lodando i valori della natura.

Il libro su ebay

La città e le montagne, Eça de Queiros, edizione La Nuova Italia 1928

-vedi anche sulla semplicità di vita

Ferrovia locale di Carlo Cassola


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *